Cosa fare se i risultati dell’analisi dell’acqua sono oltre i limiti legali
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Cosa fare se i risultati dell’analisi dell’acqua sono oltre i limiti legali
Quali azioni correttive servono quando i risultati delle analisi non sono pienamente conformi ai limiti legali? In questa breve guida vengono suggeriti le principali azioni da adottare per ciascun parametro.
Iniziamo con i principali parametri microbiologici:
Escherichia coli
Cosa indica: la presenza di questo batterio rappresenta indice di inquinamento fecale che potrebbe provenire dal sistema fognario o dal contatto con acqua di falda con bacini inquinati (canali, fiumi ecc.), oppure derivante dalla rete idrica interna.
Cosa fare: nel caso di acque della rete domestica interna consigliamo:
- procedere alla pulizia di frangigetto e del rubinetto con soluzioni disinfettanti;
- se avete un autoclave precedere alla sua revisione e pulizia;
- se la contaminazione persiste eseguite verifiche sulla vostra rete interna e effettuate una procedura di disinfezione contattando personale specializzato.
Coliformi Totali
Cosa indica: questo parametro è legato ad una serie di condizioni quali:
- una contaminazione esterna dell’acqua e/o una scarsa efficienza dei sistemi di disinfezione (es. poco cloro nell’acqua).
- contatto con materiale fecale (umano e/o animale) proveniente da fognature, scarichi superficiali, pozzi perdenti;
- inefficienza degli impianti di
Cosa fare: occorre precisare che la maggior parte di questi batteri sono innocui per il nostro organismo e che una loro moderata presenza (meno di 5-10 batteri in 100 ml di acqua) non compromette il consumo dell’acqua. Nel caso della rete domestica potrebbe semplicemente essere ascrivibile ai rubinetti e ai frangigetti che andranno opportunamente disinfettati e mantenuti puliti.
Se oltre ai Coliformi è stata rilevata anche la presenza di Escherichia coli vi è la conferma di una contaminazione fecale in atto; in tal caso è necessario intervenire prontamente per comprendere se tale problema è ascrivibile alla rete interna oppure proviene dalla rete di distribuzione pubblica.
Nel caso in cui abbiate fatto analizzare acque di pozzo o di sorgente la presenza di Coliformi potrebbe derivare da diverse fronti; vi consigliamo di adottare sistemi di disinfezione idonee prima di consumare l’acqua.
Enterococchi
Cosa indica: Essendo gli Enterococchi resistenti all’essiccamento sono anche usati per verificare l’idoneità della rete idrica domestica dopo interventi di riparazione o di posizionamento di nuove condutture. Tale parametro risulta pertanto estremamente utile per controllare le nuove abitazioni.
Cosa fare: se la presenza di questo batterio è ascrivibile alla vostra rete domestica interna è necessario eseguire un trattamento di disinfezione e sanificazione. Se l’acqua analizzata proviene dalla rete condominiale sarà necessario eseguire più prelievi d’acqua ai diversi piani per verificare eventuali rotture e malfunzionamenti della rete interna. Nel caso di campioni d’acqua da sorgenti o pozzi è assolutamente importante non consumarla e adottare sistemi di disinfezione consistenti (clorazione profonda, UV, ecc).
Pseudomonas aeruginosa
Cosa indica: si tratta di un indice di scarsa igiene, questo batterio si moltiplica e forma biofilm sulle superficie sporche con resti di materiale organico. Le condizioni di umidità e calore facilitano lo sviluppo di questo organismo per questa ragione le maggiori contaminazioni si rilevano in estate (piscine, vasche idrotermali).
Cosa fare: pulire le rubinetterie di casa con molta cura e soprattutto con disinfettanti efficienti come la candeggina concentrata, controllare periodicamente le piscine o vasche di massaggio idrotermale.
Passiamo in rassegna i principali parametri chimici:
pH
Cosa indica: attraverso questo parametro possiamo dare un giudizio sul grado di acidità o basicità dell’acqua
Cosa fare: In caso di alterazioni importanti dei valori del pH (minore di 2-3 unità o maggiore di 12 unità) sarà necessario controllare sia l’acqua al contatore (richiedendo i dati all’ASL o all’acquedotto) sia la vostra rete idrica interna
DUREZZA
Cosa indica: riscontrare un valore di durezza fuori dall’intervallo previsto dalla legge non comporta un’irregolarità, perché è un parametro indicativo e non restrittivo.
Cosa fare: Se desiderate ridurre la durezza dell’acqua potreste istallare un addolcitore (è importante tuttavia non ridurre eccessivamente il contenuto di sali di calcio e magnesio)
CONDUCIBILITÀ ELETTRICA
Cosa indica: questo parametro è legato al livello di sali disciolti, in genere è bene non superare i valori fissati per legge sia per l’idoneità al consumo umano sia per garantire un buon sapore dell’acqua stessa
Cosa fare: Se avete tubazioni metalliche è bene sottolineare che un’acqua con bassa conducibilità può favorire la formazione di ruggine. Al contrario una conducibilità elevata non determina problemi alle tubazioni a meno che non raggiunga livelli elevati da causare depositi di sali. Se desiderate ridurre la conducibilità dell’acqua (quantità di sali disciolti) potete utilizzare addolcitori o sistemi di osmosi inversa
RESIDUO FISSO
Cosa indica: questo parametro viene utilizzato per classificare il livello di mineralizzazione dell’acqua
Cosa fare: se desiderate ridurre i valori di residuo fisso potreste usare sistemi di filtrazione oppure metodi di trattamento basati sull’osmosi inversa. Fate attenzione a non esagerare ed impoverire eccessivamente l’acqua di Sali. Non vi è inoltre alcuna relazione tra residuo fisso dell’acqua e calcolosi renale
CLORO LIBERO
Cosa indica: che è stato effettuato un trattamento di disinfezione dell’acqua al fine di garantire una buona qualità microbiologica sino al vostro rubinetto
Cosa fare: Raramente nelle acque destinate al consumo umano il valore di cloro libero supera il quantitativo di 0,2 mg/l. E’ importante precisare che entro i limiti di legge il cloro non è tossico. Per ridurre la sua persistenza nell’acqua è sufficiente lasciarlo evaporare tenendo l’acqua in una brocca ampia per qualche minuto. In caso di valori fuori parametro si consiglia l’uso di appropriati sistemi ad osmosi inversa.
SOLFATI
Cosa indica: questo parametro dipende dai minerali presenti nel sottosuolo oppure da contaminazioni chimiche della falda e/o della rete di distribuzione
Cosa fare: nel caso di valori fuori parametro per acqua da rete domestica è opportuno verificare la qualità dell’acqua fornita dall’acquedotto (analisi al contatore o ai punti di rete), per acque di pozzi/sorgenti verificate che non vi siano contaminazioni fognarie o industriali (es. presenze di aziende chimiche limitrofe)
CLORURI
Cosa indica: Il valore di cloruri può essere elevato in aree marittime costiere a causa della presenza di acque salate oppure nel caso di contaminazioni chimiche di natura antropica
Cosa fare: per acqua da rete domestica è opportuno verificare la qualità dell’acqua fornita dall’acquedotto (analisi al contatore o ai punti di rete), per acque di pozzi/sorgenti verificate che non vi siano contaminazioni di origine chimica proveniente da aziende o semplicemente da aree salmastre limitrofe
NITRATI e NITRITI
Cosa indicano: contaminazione chimica di origine fognaria, agricola o industriale. I nitriti, se in concentrazioni elevate, sono nocivi perché ossidano l’emoglobina presente nei globuli rossi rendendola incapace di trasportare l’ossigeno. Sebbene i nitrati siano meno pericolosi è opportuno che anche questi rispettino i limiti di legge.
Cosa fare: adottare sistemi di trattamento capaci di ridurre tali contaminanti (sistemi di sanitizzazione ad ozono), oppure adottare soluzioni idonee a eliminare questa fonte di contaminazione agendo sull’impermeabilizzazione del pozzo.
Contatti
Dott. Giuseppe Conti
PEC: giuseppe.conti@epap.conafpec.it
Email: info@agronilab.it
Tel. 348 0129673
Tel/fax: 0966 23901
Dove siamo
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